Siamo onesti. Prima dell’avvento della serie TV La regina degli scacchi quanta popolarità aveva questo “gioco” tra il grande pubblico? La risposta è semplice, molto poca. Ed erano sicuramente meno i genitori che sognavano di vedere i propri figli trasformarsi in potenziali Jarry Kasparov. Grazie al potere mediatico di Netflix, però, la tendenza sembra essere cambiata, attestata anche da un’insolita crescita nell’acquisto di scacchiere e corsi online. In sostanza, in molti hanno deciso di lasciarsi sedurre dal fascino di pedoni, regine e re, coinvolgendo soprattutto i più piccoli. A questo punto, però, è d’obbligo un quesito: come far avvicinare i bambini ad una disciplina poco fisica e che richiede, soprattutto, una buona dose di ragionamento, senso tattico e pazienza?
Ovviamente la parola d’ordine è “calma e sangue freddo”, oltre ad una buona dose di realismo. Probabilmente, infatti, le possibilità che il proprio figlio dimostri un talento visionario come quello della giovane Beth Harmon sono bassissime ma, nonostante questo, è importante sapere che l’impresa non è impossibile. Anzi, vale la pena tentare per introdurre i propri bambini ad una attività che sviluppi il ragionamento e che chiami i ragazzi ad una partecipazione attiva. Questo argomento ti è piaciuto? Allora segui gli altri approfondimenti su giornalenotizieonline.it
Gli scacchi insegnati ai bambini; tecniche e segreti
Come abbiamo appena affermato, insegnare gli scacchi ai bambini è possibile anche se richiede l’applicazione di alcune semplici regole. Prima di tutto l’avvicinamento alla scacchiera deve avvenire essenzialmente sotto forma di gioco, evidenziando il divertimento, più dell‘impegno. È importante ricordare, infatti, che per catturare l’attenzione dei più piccoli bisogna intrattenerli, divertirli. Solo in questo modo si accende la loro fantasia e si gettano le basi per una effettiva passione. Se, invece, si punta immediatamente sulla serietà e l’impegno, li avremmo persi ancora prima di iniziare. Altro aspetto fondamentale da considerare è il fattore età. Secondo gli esperti del settore il momento giusto per far avvicinare i propri ragazzi agli scacchi è tra i 6 e i 9 anni. La leggenda, però, vuole che alcuni grandi campioni russi abbiano iniziato molto prima, intorno ai 4. Il consiglio, comunque, è di essere sempre consapevoli dell’eccezionalità di questi casi e non forzare il bambino ad un attività per cui non si sente ancora pronto. Un altro consiglio valido è di svelare una mossa ed una tecnica al giorno, come se fosse la condivisone di un segreto. In questo modo il bambino si eserciterà quotidianamente senza rendersene conto.
I vantaggi degli scacchi
In un mondo composto da continue interazioni online e di giochi spesso meccanici dove l’applicazione intellettiva è minima, gli scacchi rappresentano una alternativa interessante. Far avvicinare un bambino alla scacchiera, infatti, vuol dire indurlo a sviluppare attività mentali e caratteriali che spesso sono trascurate da altre discipline o passatempi. Come abbiamo già specificato, ragionamento, pazienza e tattica sono le caratteristiche sviluppate dagli scacchi. Oltre a questo, però, la scacchiera mette il bambino in contatto con il concetto di tempo che, a differenza di altre attività, non deve essere concitato. Infondo nel non sarebbe male avere dei futuri adulti capaci di riconquistare il proprio tempo per ragionare e fare la mossa successiva.