Filigrana: cos’è e come si lavora

Per gli appassionati di gioielli e di oreficeria la filigrana costituisce un’arte assai pregiata di lavorazione dell’oro e dell’argento attraverso la quale vengono realizzati accessori di bellezza davvero unici. Collane, orecchini, anelli, ciondoli e bracciali che sono dei capolavori. Pezzi delicati e raffinati che diventano non solo ornamento prezioso ed elegante, ma anche esempio di indiscusso talento.

La lavorazione in filigrana dell’oro e dell’argento consiste nella riduzione in fili sottili del metallo prezioso, che poi viene intrecciato e composto, attraverso delle saldature invisibili e precise in posti ben progettati, in un gioiello esclusivo.

Come avviene in concreto

La tecnica artistica con la quale si lavora in filigrana è un’arte antichissima e la particolarità è che si esegue esclusivamente a mano; non si ricorre ad alcun tipo di macchinario, ma si segue scrupolosamente un processo di operazioni così come la tradizione insegna.

Ogni scuola di oreficeria ha la propria tradizione per quanto riguarda i dettagli, sia per le lavorazioni più diffuse che per quelle specifiche legate alla filigrana, ma la tecnica base rimane la stessa.

La lavorazione della filigrana effettuata da Effe-erre

Per descrivere in dettaglio come avviene la lavorazione della filigrana, abbiamo chiesto ad Alessio Parodi di Effe-erre.com, di descrivere le varie fasi utilizzate secondo l’antica tradizione della filigrana di Campo Ligure.

Le principali fasi attraverso cui si sviluppa la lavorazione della filigrana sono:

  1. Fusione
  2. Trafilatura
  3. Torcitura
  4. Laminazione
  5. Scafatura
  6. Riempitura
  7. Assemblaggio e rifinitura

Fusione

La fusione è l’operazione che permette la trasformazione del metallo grezzo in verghe destinate alla lavorazione.

Trafilatura

Per eseguire la trafilatura, le verghe vengono fatte passare attraverso un macchinario per essere ulteriormente assottigliate fino alla sezione di 2mm.

Per ottenere maggiore malleabilità le verghe vengono riscaldate (ricottura) al limite della temperatura di fusione.

Il prodotto, sempre più simile ad un filo, viene ulteriormente trafilato mediante il passaggio attraverso fori graduati le cui superfici sono coperte da diamante industriale (rubini) in modo da ottenere la sezione desiderata.

Torcitura

La torcitura è l’operazione che permette di assemblare in una lunga treccia due distinti fili d’argento, realizzando così il “filo granato”.

Laminazione

Per quanto riguarda la fase della laminazione, un apposito macchinario, il laminatoio a rulli piatti, appiattisce il filo granato conferendogli l’aspetto dentellato e granuloso tipico della filigrana.

Scafatura

Utilizzando fili di maggiore consistenza grazie alla lega argento-rame, l’artigiano sagoma l’oggetto in base al disegno voluto. Durante l’operazione di scafatura, l’abile filigranista si avvale di particolarissimi strumenti da lui stessi ideati (legnetti).

Una curiosità ci insegna che a Genova, città di mare, questa ossatura o telaio ricevette il nome di scafo per analogia con lo scafo di una nave che viene riempita dopo il varo o scafatura.

Riempitura

I piccoli elementi ottenuti dal filo ritorto e destinati alla funzione di riempimento della scafatura mantengono presso gli artigiani di Campoligure una nomenclatura tradizionale che sopravvive nel tempo, con la persistenza di una terminologia pseudo dialettale.

Le varie forme date ai sottilissimi fili precedentemente ritorti e laminati a seconda delle disposizioni volute, vengono denominate: rizzetti (riccioli), panetti (panini), resche (lische di pesce), ramette (piccoli rami).

Sia la sagomatura dello scafo sia la successiva operazione di riempitura vengono eseguite interamente a mano, principalmente con l’impiego di una particolare pinzetta chiamata bruscella e svolte sulla tipica piastrella nera in ceramica lucida, la ciapella.

Assemblaggio e rifinitura

Le operazioni di assemblaggio e rifinitura rappresentano le fasi terminali della lavorazione.

Gli elementi di riempimento, per mutua pressione, rimangono a posto da sé fino a permetterne la saldatura che compatta ed unisce il riempimento con lo scafo.

Per giungere alla realizzazione dell’oggetto finito sono necessari molti passaggi di saldatura ed ogni volta l’oggetto o le sue parti devono essere imbiancate per eliminare le impurità e l’effetto scurente generato dalla fiamma.

Le varie parti che compongono il pezzo vengono approntate separatamente e quindi riunite tra loro. È da tenere presente che la lavorazione avviene principalmente in piano e solo successivamente si dà la foggia tridimensionale con l’ausilio di apposite piastre in acciaio, le bottoniere, con le quali si ottiene l’imbottitura a forma semisferica, a margherita, a stella…

Quella delineata è una sintesi di quella particolarissima lavorazione artigianale dell’argento e dell’oro che risponde al nome di filigrana; spero di essere stato sufficientemente esaustivo e soprattutto di avere reso l’idea della quantità di tempo necessaria alla realizzazione di un manufatto di questo tipo.

By Grey

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